Roberto Pamio (1937–2021) nasce a Mestre e si avvicina presto al mondo dell’arte: inizia a dipingere all’età di 13 anni e, a soli 15, incontra il pittore Luigi Candiani, che ne intuisce il talento e lo guida nei primi passi del suo percorso artistico. Si forma presso la Scuola d’Arte di Venezia, dove segue l’indirizzo pittorico e architettonico, entrando in contatto con importanti maestri come Bruno Saetti, Emilio Vedova, Dinon e Neno Mori.
Si diploma nel 1956 con una formazione incentrata su pittura e architettura, per poi proseguire gli studi presso la Facoltà di Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1968 con indirizzo in Design e Progettazione Architettonica. La sua tesi progettuale, dedicata agli “Impianti sportivi”, è seguita dall’architetto Ignazio Gardella come relatore.
Nel corso degli studi ha l’opportunità di confrontarsi con figure di spicco dell’architettura italiana del Novecento, come Carlo Scarpa, Giuseppe Samonà, Ignazio Gardella, Giancarlo De Carlo, Luigi Piccinato, Giovanni Astengo e Bruno Zevi.
Professionista poliedrico, si iscrive all’Albo degli Architetti della Provincia di Venezia nel 1969 e, nel 1984, all’A.D.I. (Associazione per il Disegno Industriale), segnando ufficialmente il suo impegno nella progettazione sia architettonica che nel design industriale.
Negli anni ’70 fonda lo Studio Roberto Pamio, a pochi chilometri da Venezia. Negli anni ’90, in un contesto segnato da profondi cambiamenti culturali e tecnologici, amplia il suo raggio d’azione e apre una sede anche a New York, segnando così l’inizio di una nuova fase internazionale.
Nel 2000, lo studio evolve in Roberto Pamio+Partners, un passaggio che rappresenta l’unione tra l’esperienza e la visione di Roberto Pamio e la volontà dei suoi figli di portare nuove competenze e proiettare lo studio verso il futuro.
Oggi l’attività prosegue sotto il nome di Studio Pamio – Architettura+Design, guidato con orgoglio e passione da Matteo e Paolo, nel rispetto degli insegnamenti ricevuti. La missione è sempre la stessa: coniugare eccellenza progettuale, sostenibilità, creatività e innovazione.